Oggi, 3 novembre 2012, la Verdi 15 Occupata ha deciso di scendere di
nuovo in piazza, per mostrare le attività che si svolgevano
abitualmente nei 10 mesi di occupazione e che realmente porta avanti a
discapito alle mistificazioni mediatiche di giornali e telegiornali di
questi ultimi giorni.
Il 30 ottobre, intorno alle 10 del
mattino, le forze dell'ordine sono entrate nella residenza verdi 15 per
sgomberarla senza aver dato agli studenti alcun tipo di preavviso,
costringendo gli occupanti ad abbandonare forzatamente l’edificio, dopo
ore di tensioni e procedure d’identificazione.
Questo sgombero è
avvenuto a seguito delle pressioni dell'EDISU, nella persona del suo
presidente Trabucco, con la scusante di voler liberare l'immobile per
eseguire un'opera di ristrutturazione al fine di poter finalmente
restituire la struttura agli studenti aventi diritto.
E' chiaro
che però questa non è la realtà, la verità è che la gara d'appalto per
la ristrutturazione è stata bloccata, e che l'EDISU a seguito dei tagli
al diritto allo studio della Regione Piemonte (corresponsabile di una
politica di svendita del patrimonio pubblico in favore di una incalzante
privatizzazione) ha preferito investire i pochi fondi a disposizione
nella struttura futuristica “Einaudi” trasformata in un albergo a
pagamento, piuttosto che sul diritto allo studio, e dallo scorso anno
ottomila studenti aventi diritto sono rimasti senza borsa di studio.
Ironicamente
quindi la residenza Verdi, che è stata resa inagibile e svuotata
dall'EDISU stessa a seguito dello sgombero, resterà deserta, mentre i
tanto citati lavori non partiranno mai lasciando l'edificio fatiscente
ed inutilizzabile da chiunque.
E se a seguito di queste
politiche di smantellamento il diritto allo studio era stato negato, in
una situazione di emergenza abitativa di una Torino capitale degli
sfratti, noi avevamo deciso di riappropriarci di questo diritto
fondamentale, dimostrando come la riappropriazione e l'autogestione di
spazi a fine sociale di ciò che era stato precedentemente abbandonato,
poteva restituire agli studenti un posto dove vivere, studiare prendere
parte ai laboratori ed alle attività autogestite, rendendo quella la
verdi 15 uno spazio di aggregazione oltre che abitativo, un esempio di
un nuovo modello, differente dallo standard.
In quelle mura
avevano trovato una casa studenti pakistani, senegalesi, iraniani,
spagnoli, venuti in Italia con la prospettiva di poter studiare e
beneficiare di una borsa di studio che non hanno avuto, ma anche artisti
e professori.
Si erano creati laboratori di ogni tipo, corsi di
francese, di italiano per gli stranieri, attività di palestra come la
boxe e la giocoleria, ma anche il cineforum, la ciclofficina, e seminari
di autoformazione, attività aperte a tutti, anche i ragazzi che non
vivevano nella residenza e che potevano trovarvi un posto dove studiare,
in aule studio attrezzate o anche in cortile, o un posto dove potersi
rilassare, ascoltare un po' di musica, passare una serata.
Quello
che invece si è detto è che squatter e clandestini, lontani dal mondo
universitario, avevano occupato questa residenza devastandola e
danneggiandola, mentre tuttora ci sono studenti, stranieri e italiani,
costretti a dormire nell'atrio dell'università, perché non hanno più un
posto dove stare.
Ricordiamo a tutti invece quello che è realmente la Verdi15 Occupata.
Una
comunità in lotta. Un laboratorio di socialità. Un progetto politico
reale che parte dal basso per lottare contro chi, tutti i giorni, ci fa
pagare i costi di questa crisi, per riappropriarci di tutti i diritti
che ci hanno negato e che continuano a negarci.
Per questo oggi
abbiamo deciso di portare in piazza tutte quelle attività che in 10 mesi
di occupazione siamo riusciti a creare.
Abbiamo deciso di fare
tutto questo nella piazza del comune per ricordare ai politicanti
rinchiusi nelle loro stanzette, che non è certo uno sgombero a fermarci.
Se pensano di aver fermato la potenza innovatrice di questo progetto si
sbagliano, perché ora la comunità in lotta verdi 15 torna nelle piazze
con più rabbia e determinazione che mai, per riappropriarsi di quello
che ingiustamente è stato tolto.
La Verdi15 Occupata non è finita con lo sgombero di martedì!
Noi continueremo a lottare e a portare avanti il nostro percorso."
VERDI 15 RESISTE
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