Alcune pagine della cronaca torinese titolavano ieri che per
riparare i danni causati durante l’occupazione della Verdi15, l’Edisu stanzierà
150.000 euro, altrimenti destinati al finanziamento di 50 borse di studio; a
sostenerlo è un giovane consigliere di amministrazione dell’Edisu eletto per la
Lega Nord.
Ci sembra importante fare alcune precisazioni per smentire
quest’affermazione, assolutamente falsa e tendenziosa.
Innanzitutto la questione dei fondi destinati a coprire i
‘danni’: come spiegato da uno dei rappresentanti degli studenti nel Cda dell’Edisu,
i 150.000 euro di cui si parla fanno parte di un fondo per spese speciali di
cui ogni ente deve dotarsi e che nel caso dell’Edisu sono stati destinati
all’operazione di sgombero manu militari del 30 ottobre e alla resa inagibile
dell’edificio.
Quei soldi, quindi, non sarebbero mai stati destinati a
finanziare delle borse di studio!
E’ veramente triste il tentativo di salvarsi la faccia da
parte della Lega Nord, responsabile, grazie a tagli pesantissimi, della
dismissione del diritto allo studio sul territorio Piemontese: prima lasciano
8000 studenti senza la borsa, dichiarando che il diritto allo studio non è una
priorità nell’agenda regionale, e poi cercano di addossare la responsabilità di
50 borse mancate a chi allo smantellamento del diritto allo studio ha dato
risposte concrete e reali con l’occupazione della residenza Verdi.
Evidentemente il giovane consigliere padano, ansioso di spiccare tra le file del suo partito e consapevole della partita che si è
giocata sul tema del diritto allo studio, tenta invano di scaricare altrove le
responsabilità della Lega Nord.
Ci preme però tornare anche sulla questione dei fantomatici
‘danni’ da più parti citati e definiti ‘indifendibili’ da parte di chi ha
interesse a gettare discredito sull’esperienza della Verdi 15 Occupata, che
evidentemente ha infastidito anche qualche rappresentante, che troppo impegnato
nei tavoli del Cda si è poi trovato ai margini di un percorso come quello della
Verdi, che ha invece deciso di partire dal basso per costruire un’alternativa
reale ad un diritto allo studio vessato dai tagli.
I danni di cui si parla sono quelli fatti dalla celere, che
durante e dopo lo sgombero ha messo in piedi la sua vendetta da quattro soldi
distruggendo tutto ciò che trovava sul suo percorso all’interno della
Verdi15Occupata, cercando di far passare gli occupanti della residenza come
pochi devastatori che vivevano nel degrado.
L’abbiamo già detto e abbiamo raccolto tante foto a
testimonianza di quanto diciamo ma evidentemente è bene ribadirlo per chi
sembra sentirci solo da un orecchio...
Rispediamo quindi ancora una volta al mittente l’ennesimo
tentativo di mistificare e screditare l’esperienza della Verdi15 fatto da parte di Lega Nord e Edisu (e
prontamente raccolto da qualche giornalista poco informato e a caccia di un
titolo con cui far notizia)
...giù le mani dalla Verdi15Occupata!
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