giovedì 2 febbraio 2012

Verso la manifestazione del 6...


Appello per un 6 febbraio di lotta: dietro la cerimonia, università in macerie






Stare in movimento è un processo collettivo, impegnativo ma indispensabile per riuscire a condurre e vincere le battaglie che - innanzitutto sul terreno dell'università e del lavoro - la fase di crisi nostrana ha accelerato e fatto diventare imprescindibili per salvaguardare e cambiare il sistema formazione, ridotto in macerie dalle riforme e politiche dei governi di ogni colore, dalla Zecchino-Berlinguer alla Gelmini.

Per questo il 31 gennaio 2012 ci siamo trovati in assemblea alla Verdi 15, residenza occupata da borsisti e studenti contro i tagli e le politiche di dismissione dell'Edisu comandate dalla Regione Piemonte. Assemblea convocata per discutere ed organizzare collettivamente la giornata del 6 febbraio, coinvolgendo e chiamando a raccolta tutti i soggetti dell'Università e del Politecnico di Torino: studenti, borsisti, lavoratori, precari, ricercatori, dottorandi, etc.
Appuntamento, quello dell'assemblea, che abbiamo ritenuto fondamentale, per costruire insieme ed unitariamente una risposta alla velleità cerimoniale dell'Università di Torino, che vuole andare ad inaugurare un anno accademico in pompa magna, nel Salone del Conservatorio di piazza Bodoni, in compagnia dei ministri dell'austerità, Francesco Profumo, Elsa Fornero e Renato Balduzzi.


Noi crediamo che da inaugurare non ci sia veramente nulla, quelle che restano sono solo macerie di uno scenario distrutto dai tagli, dal non finanziamento, dai licenziamenti, dall'aziendalizzazione, dalla privatizzazione.
Invitare i ministri dell'Istruzione, del Lavoro e della Salute, per inaugurare l'anno accademico di un sistema università che cade in pezzi ci sembra provocatorio, inappropriato, oltre che tremendamente ridicolo. Il ministro Profumo è colui che ha fatto da precursore degli scenari spinti dalla riforma Gelmini: non vogliamo un'università in formato azienda, svuotata di ogni parvenza di istruzione pubblica quindi privatizzata! La ministra Fornero non ci commuove con le sue lacrime da coccodrillo: non vogliamo che generazioni intere di lavoratori e lavoratrici siano sottoposte al ricatto di un modello in stile Marchionne, cancellando ogni forma di diritto e di protezione sociale! Il ministro Balduzzi è invece la silente avanguardia di una prospettiva che - anche lei - puzza di privatizzazione: non vogliamo una rete sanitaria sullo stile americano, l'accessibilità e il diritto alla salute è una prerogativa che appartiene a tutti e tutte, non diversificata dalla mole del portafogli!

Le ragioni per contestare questa inaugurazione accademica sono tante, vivendo tutti i giorni quelli che sono i disastri combinati in università e non solo. Le ragioni per estrometterci dalla 'banda del welcome' ai piedi dei ministri del governo Monti sono altrettante, pensando che la crescita e lo sviluppo di un paese in crisi non possano essere coadiuvate dal saccheggio di formazione e lavoro, diritti e reddito!
Quindi, alla Verdi occupata abbiamo collettivamente deciso di dire No, di contestare una parata accademica e governativa che non trova alcuna giustificazione e necessità, perchè noi siamo quelli a cui la crisi la vogliono far pagare, tagliando espropriando ed escludendo, e loro invece sono quelli che la crisi non solamente l'hanno generata ma adesso vogliono anche comandarla. Noi siamo la realtà, loro la rappresentazione: il 6 febbraio noi saremo in piazza Bodoni perchè la realtà subentri alla rappresentazione; dietro il palco della cerimonia non ci saranno che macerie, dietro il presidio della contestazione ci sono le vite di tutti noi!

Immediatamente dopo la notizia della volontà e dell'umore di contestazione che ha cominciato a respirare attorno alla celebrazione dell'anno accademico, il ministro Profumo ha fatto sapere che diserterà: se il 6 febbraio ciò troverà conferma non potremo che essere contenti, la protesta infastidisce i ministri che preferiscono fuggire, ma saremo al contempo dispiaciuti per l'incapacità di reggere un confronto ed una dialettica, ciò non può che farci tornare in mente le giravolte codarde dei ministri berlusconiani...


Noi comunque ci saremo! Ci vediamo alle 9 in piazza Bodoni!

Assemblea del 31 gennaio 2012, Verdi 15 Occupata


L'appello abbiamo deciso di scriverlo comunemente, senza bandierine e marchietti, non è più tempo di pruriti particolari, se vogliamo ottenere qualcosa e provare a vincere dobbiamo agire collettivamente, insieme, unitariamente. Chiediamo però di farci pervenire le adesioni, collettive o individuali, alla mail verdioccupata@hotmail.it; come riprova del fatto che fra tanti e diversi è possibile convivere, organizzare, costruire!


ADESIONI:
  • Studenti e borsisti della Verdi 15 Occupata
  • RSU Unito
  • Movimento Borsisti EDISU
  • Assemblea dei Lavoratori dell'Università di Torino
  • Collettivo Scienze Politiche
  • CUB Piemonte
  • Collettivo Lettere e Filosofia
  • FGCI Torino
  • Col.Po - Collettivo Politecnico
  • Confederazione USB 
  • RSU Politecnico di Torino
  • Collettivo Universitario Autonomo

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